Le protagoniste

333

Noto

noto nuova_r2_c1

L’impianto urbano di Noto costituisce, nel suo complesso, l’esempio di gran lunga più rappresentativo della civiltà urbanistica del dopo terremoto. Si tratta infatti di una città interamente riferibile all’età tardo barocca, ricostruita ex novo con assoluta unicità di tempi e di modelli in un sito diverso dall’originario, abbandonato dagli abitanti. E’ un raro caso di città pianificata tutta insieme, il cui disegno – per quanto riguarda la parte monumentale – è stato attribuito con ragionevole certezza al grande architetto e ingegnere gesuita Angelo Italia.


Scicli 

scicli nuova_r2_c1

L’antica via del Corso di Scicli è un esempio significativo del più ampio fenomeno dello slittamento urbanistico che interessa l’antico abitato della città, che nel corso del tempo si sviluppa dalla collina verso la pianura sottostante. Nel suo insieme urbano – in cui architettura e natura sono da considerarsi in netta simbiosi – Scicli è un modello di insediamento che prende le mosse dalla fortezza in cima al colle di San Matteo, scende giù lungo i pendii fino a svilupparsi con caratteristiche di assoluta unicità nella parte bassa, pianeggiante. La città risulta così inserita in maniera spettacolare all’interno di tre “cave”: del torrente di Modica, di Santa Maria la Nova e di San Bartolomeo.


Ragusa

bar7
Chiesa di san Giorgio

La città di Ragusa rappresenta tipologicamente l’esempio più significativo di una duplice realtà dal punto di vista urbanistico: Ibla, frutto di successivi adattamenti funzionali dell’antico abitato, posto sul sito collinare, e Ragusa, fondata ex novo dopo il 1693, modello di nuova pianificazione, con impianto fortemente geometrizzato, riferibile culturalmente ai disegni delle nuove città latino-americane. Costituisce l’esempio più rappresentativo del fenomeno dello sdoppiamento di città conseguente al sisma, con nascita di un nuovo nucleo urbano.


Modica

modica nuova_r2_c1

La chiesa di San Giorgio e la chiesa di san Pietro a Modica sono per la storiografia tra i più emblematici monumenti della cultura architettonica dell’età tardo-barocca, espressione dell’avanzata progettualità degli architetti e delle maestranza del tempo, influenzati certamente, attraverso la circolazione libraria di incisioni, da modelli riconducibili ad architetture coeve dell’Europa centro danubiana.
La cultura del progetto e la cultura del cantiere, combinata con l’abile sapere delle maestranze, fanno qui un tutt’uno inscindibile. Il San Giorgio,dalla imponente e scenografica facciata a torre “alla siciliana” e il San Pietro, animato dalle statue dei dodici apostoli, costituiscono con la loro mole, in cima ad un’ampia scalinata, un inconfondibile “segnale” del paesaggio sacro degli Iblei, di assoluto valore architettonico, scultoreo e ambientale.

Pubblicato da officinacreativamodaarch

Fashion and costume designer